Tiggiano è una ridente e bella cittadina che apre a sud la costa salentina. La sabbia dorata e l’azzurro del mare dei lidi vicini costituiscono il punto di forza della cittadina in estate, e ne fanno una meta ambita per divertenti e piacevoli vacanze; ma chi veramente ama la tradizone, la cultura, la sotia, l’arte, lo sport, il riposo a contatto con la natura, i sapori autentici della cucina locale o fare shopping di qualità, sarà stupito di vedere che Tiggiano è apprezzabile soprattutto in inverno.
Tiggiano ogni anno, in gennaio, dà il benvenuto ai pellegrini, agli studiosi di tradizioni e ai tanti turisti che arriveranno in città per la festa di Sant’Ippazio: il 19 gennaio, viene reso omaggio a Sant’Ippazio che durante una delle sue predicazioni ricevette un calcio nel basso ventre, dopodichè gli venne teso un agguato mortale mentre si recava, a piedi, a visitare le comunità:
Siccome Sant’Ippazio venne colpito nel basso ventre, i tiggianesi hanno associato quel gesto considerandolo il Protettore dell’ernia.
Ancora oggi la processione in onore del Santo che attraversa le vie del paese, è preceduta dall’innalzamento dello “stendardo”, un’asta lunga sette metri, sormontata da una pigna di ghisa del peso di cinque chili. La suggestiva processione si conclude sul sagrato della chiesa e l’effetto è sempre molto coivolgente
Santu Pati, come viene comunemente chiamato è festeggiato con locali aperti fino a tarda serata: sono in grado di offrire un’ottima cucina, anche e soprattutto di pesce, insieme a servizi che permettono di trascorrere queste giornate di festa divertendosi. Si tratta della festa del Capodanno contadino con la quale gli agricoltori della zona festeggiano l’inizio dell’anno; è questo il periodo a partire del quale cominciano le colture agricole più importanti.
Una rinomata fiera del bestiame e dei prodotti agricoli, comincia fin dalle prime luci dell’alba, la mattina del 19 Gennaio quando vengono realizzati i semensai (detti ruddhre) del tabacco e del pomodoro,e iniziano le lavorazioni per il raccolto di olivo e vite. La fiera si caratterizza per la vendita di due particolari prodotti e, cioè, le scìscele (giuggiole) e pestanache, un tipo di carota dolce, spesso di considerevoli dimensioni, adatta al consumo fresco: nell’ultimo decennio si è affermata infatti la “Sagra della pestanaca“,in ricordo del calcio subito dal santo, con la produzione del produttore della “pestanaca” più grossa .
Il mite clima invernale del Salento, se non si capita in giornate particolarmente piovose, permetterà lo stesso di fare belle pedalate salutari con la possibilità di fare anche delle soste per ammirare e fotografare la fauna del posto.