Il 28 giugno del 2007 una nave cargo battente bandiera turca si inabissava proprio davanti al porto di Torre Vado. Non si sanno per certo i motivi di quanto è accaduto, ma il fatto che la nave trasportasse bobine di filo di ferro, e che il tutto sia avvenuto quando il mare era particolarmente burrascoso fa pensare che probabilmente il cargo si sia piegato sotto la spinta delle onde ed il carico pesante ne abbia aggravato la pendenza finchè la nave, nonostante gli sforzi dell’equipaggio, si sia trovata ad un certo punto ad imbarcare acqua e sia quindi poi affondata.
Oggi il relitto si trova a 24 metri sul fondo del mare, e non sussiste più il pericolo che esso possa rappresentare un rischio dal punto di vista dell’inquinamento perchè le operazioni di bonifica sono state veloci ed approfondite privando la nave di tutto ciò che nel carico poteva essere particolarmente dannoso, il carburante, gli oli, vernici e solventi nonché alla rimozione delle parti, come l’albero che affiorando a poca distanza dalla superficie dell’acqua avrebbero potuto costituire un problema alle imbarcazioni che fossero passate in zona.
Oggi questo relitto è diventato una meta conosciuta ed apprezzata per gli appassionati di immersioni, che si recano a visitare il relitto perfettamente adagiato sul fondo del mare come se fosse ancora in navigazione. Anzi la sua presenza potrebbe addirittura, una volta scampato il pericolo di un disastro ambientale, costituire un ottima occasione per il ripopolamento ittico del mare intorno a Torre Vado, ed in questo senso le associazioni di diving e di sub che prosperano intorno al piccolo centro salentino si stanno battendo perchè la nave affondata resti lì dov’è.