Secondo una leggenda del posto, che narra di un antico frantoio ipogeo all’interno di una grotta (LA GROTTA DELLE FATE sulla collina dei FANI), la ricchezza delle terre del Capo di Leuca era costituita semplicemente dalla pianta dell’ulivo.
Al contadino che era convinto di aver visto antiche macine in pietra schiacciare pepite d’oro, la fata rispose: PPOPPITI CA NO’ SITI, TANITI L’ORO E NO’ LU CANUSCITI” (siete solo degli ingenui, tenete l’oro e non sapete riconoscerlo).
Le pepite di oro erano le olive e, dalle macine in pietra, usciva zampillante, l’olio color oro: era ed è questa una delle migliori ricchezze di Torre Vado e delle sue campagne intorno, olio di Puglia. Un tempo, il potenziale di ricchezza delle famiglie si misurava in alberi d’ulivo e la leggenda, testimonianza di antica saggezza, spiega perché qui nel Salento a Torre Vado, ogni albero d’ulivo è sacro e custodito come un bene prezioso. I nostri nonni piantarono gli ulivi consapevoli di non essere loro stessi a raccoglierne i frutti, ma le future generazioni: gli ulivi secolari, belli e maestosi come monumenti, sono la loro eredità.
Negli ultimi anni con la riscoperta della dieta mediterranea, finalmente è stata riconosciuta l’importanza dell’olio d’oliva che unito a pasta, pomodori, legumi secchi e verdure costituisce la base per una nutrizione sana e genuina. Come un tempo, ancora oggi nonostante il progresso e la tecnologia, molti frantoi estraggono l’olio con l’antica tecnica di molitura attraverso il torchio e le macine allo scopo di mantenere inalterate le caratteristiche del buon olio di oliva. Per gli appassionati o semplici curiosi di regalarsi nuove conoscenze, molte strutture ricettive di TORRE VADO, propongono pacchetti vacanza con partecipazione all’intero processo di lavorazione delle olive: è il turismo rurale che, come per il resto dell’Italia, si sta incrementando notevolmente.
Gli oli di oliva ricavati sono classificati in tre categorie: olio extravergine di oliva con acidità massima di 0,8 g per 100 g; olio vergine di oliva con acidità massima di 2 g per 100 g; olio di oliva lampante con acidità massima superiore a 2 g per 100g. Sono tantissimi i privati e le piccole e grandi aziende agricole che a Torre Vado, Morciano di Leuca e Barbarano del Capo, producono e vendono direttamente dell’ottimo olio di oliva.
I contadini ancora oggi lavorano le olive raccolte direttamente dall’albero e lo fanno assaggiare spalmato sul pane in modo da esaltarne il profumo. Nel Salento l’olio di oliva DOP, DENOMINAZIONE D’ORIGINE PROTETTA, è riconosciuto all’olio prodotto in Terra d’Otranto, il basso Salento: le piante d’ulivo prevalenti in queste produzioni sono la CELLINA DI NARDO’ e l’OGLIAROLA leccese o Salentina. Queste le caratteristiche di quest’ultimo olio tratte dal sito web oliodopterradotranto. Colore : verde o giallo con leggeri riflessi verdi; Odore : di fruttato medio con leggera sensazione di foglia; Sapore : fruttato con leggera sensazione di piccante e di amaro; Acidità massima totale espressa in acido oleico, in peso, non superiore a grammi 0,8 per 100 grammi d’olio; Punteggio al Panel Test : >= 6,5; Numero di perossidi : <= 14 MeqO 2 /Kg; K232 : <= 2,10; K270 : <= 0,170; Acido linoleico : <= 13%; Acido linolenico : <= 0,70; Acido oleico : >= 70%; Valore camperosterolo : <= 3,5; Trilinoleina : <= 0,30.