Percorrere un Salento in gran parte fuori dalle rotte del turismo di massa, senza tuttavia rinunciare ai luoghi “classici”, permette di scoprire luoghi e temi davvero inediti. Per conoscere un luogo non legato soltanto alla stagionalità ovvia e mondana, ma piuttosto alla sua anima più vera quella del vino, sarà perfetto un viaggio alla fine dell’inverno, quando il clima non è più rigido, ma è ancora abbastanza freschetto da godere di questo tipo di tour.
Numerosissime enoteche wine bar con antiche cantine, dove è possibile bere al bicchiere e comprare una selezione autentica di etichette di vino salentino, sono presenti a Torre Pali e dintorni. Una sosta per pranzo, per cena o per spezzare la giornata permetterà di degustare i prodotti tipici locali e della puglia, accompagnati magari da un gustoso rosso, come l’Aleatico, la Malvasia Nera, il Montepulciano,il Negroamaro Primitivo, o un Sangiovese.
Alla fine dell’inverno, scrivere di ospitalità salentina oggi è insieme doveroso e difficile.
La parola stessa, che affonda le radici nell’antichità più remota della Puglia,
impegna chi la usa a inoltrarsi su un terreno reso sconnesso, in questi anni, dal turismo di massa della bella stagione.
Ma proprio per questo la sfida va raccolta e tra febbraio e inizio marzo il Salento regalerà quanto di meglio ha da offrire, culinariamente parlando.
I locali che offrono vino a Torre Pali, sono dedicati a chi ama assaporare la vita con proverbiale lentezza ed autentica passione. Ricercare vini, cose e mangiari che rispettano la tradizione e la qualità, non è affar semplice, eppure in Salento non sarà difficile.
L’amore per la propria terra dove i salentini hanno le loro radici e dove vivono, li porta non a classificare il vino secondo parametri quantitativi, ma a descriverlo per le sue diverse caratteristiche.
In altri termini, il desiderio delle varie enoteche è quello di riuscire a comunicare le emozioni che un vino suscita, più che darne una valutazione in centesimi.
E così le schede di valutazione dei vari vini, metteranno ampiamente in evidenza le differenze qualitative tra i diversi vini esaminati, e diventeranno per il gestore uno strumento di comunicazione delle sensazioni, più efficace di un punteggio o di un simbolo.
Febbraio è il mese ideale per andare alla scoperta di tutti quei locali che evocano lo spirito dell’osteria tra tromboni, fiaschi e curiosità. Molteplici le enoteche con mescita dove si continua a mangiare veri cardini della tradizione salentina, accompagnati da un Bombino Bianco, o uno Chardonnay.
Le cantine poi, ospitano una selezione di vini salentini di oltre duecento etichette
tra cui il Fiano, la Malvasia Bianca, il Moscato, il Sauvignon, la Verdeca.
La musica in questi locali c’è sempre, spesso caratterizzata dal mescolare gli stili, perchè ogni epoca ha le sue note senza tempo; la musica cambia: musica da caffè per svegliarsi, musica da abbinare alle proposte gastronomiche per pranzo e per cena, musica per i ritmi della sera, che per le fredde serate della stagione, verrà suonata dal vivo e in interni.
L’inizio di Marzo sarà perfetto invece per “gustare” musica all’aperto, tra un sorso di vino e l’altro. Tra l’altro, con le numerose masserie adibite ad agriturismi, e con la possibilità di pernottamento nei dintorni di Torre Pali, sarà possibile fare un week-end davvero indimenticabile: qui oliveti e vigneti di proprietà permettono produzioni eccellenti. A Torre Pali infatti si crede che il vino non sia una bevanda come tante altre: in un’epoca in cui prevale la tendenza ossessiva ad uniformare ed ordinare qualsiasi cosa in rassicuranti gerarchie, il vino appare invece sfuggire a questa possibilità.
Il vino è mutevole, in trasformazione nel tempo e nel luogo. Ogni appassionato ha provato l’esperienza di assaggiare due bottiglie diverse di uno stesso grande vino; e non è tanto importante stabilire con certezza in cosa consistesse questa diversità – il luogo, il tempo, la temperatura, il contesto stesso dell’assaggio. Ciò che conta è il fatto che le sensazioni che offre una grande bottiglia sono spesso irripetibili, ed in questo, forse, risiede parte del piacere del vino.