Granai e trappeti ipogei
In tutto il Salento esistono diversi trappeti ipogei che testimoniano un’economia fiorente di un lontano passato. In Morciano di Leuca tale presenza è ancora più significativa: oggi se ne contano diciotto. Sono tanti se si pensa che nel XVIII secolo la comunità era costituita da appena 131 nuclei familiari. Significativa è la loro datazione: alcuni in via Roma risalgono al IX sec. I trappeti di Morciano sono particolari soprattutto per il modo in cui sono stati realizzati: sulle ceneri dei contenitori di un’altra fiorente economia: i granai.
Japigi, messapi, romani sono le diverse popolazioni che hanno caratterizzato il nostro territorio. Nel IX sec. l’influsso bizantino ha determinato nel territorio del basso Salento una forte trasformazione passando dall’economia del grano a quella dell’ulivo e quindi dell’olio. I segni di tale trasformazione sono evidenti ancora oggi: paesaggi caratterizzati da argentee chiome e maestosi tronchi contorti di ulivi millenari. Ecco perché tanti trappeti ipogei.
Le grotte per la realizzazione dei tappeti ipogei furono ricavate mediante la semplice rottura dei granai di cui era costituito tutto il sottosuolo del centro storico. Gran parte dei granai sono stati così distrutti, ma visitando i trappeti ipogei possiamo ammirare le suggestive sezioni orizzontali superiori con le loro pietre di chiusura originali. La visita di questi luoghi ci fa rivivere tempi di antico splendore economico di Morciano nel I e II millennio e ci fa capire che il completo recupero di questo immenso patrimonio costituirà, l’asse portante dell’economia del III millennio.